Sapevamo che prima o poi sarebbe toccato anche a lei, che non avremmo potuto continuare troppo senza aver mai messo piede in Thailandia. Devo ammettere che abbiamo sempre un po' lasciato da parte questa destinazione, forse perché la consideriamo già troppo avanti rispetto ai nostri standard, che però si sono dovuti ridimensionare da quando siamo genitori.
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La Thailandia è un paese molto facile da girare con i bambini piccoli. La rete di mezzi pubblici consente di raggiungere tutte le principali destinazioni turistiche comodamente e con poca spesa.
Il nostro itinerario di viaggio, come sempre, si è sviluppato sul posto e, nonostante decidessimo al massimo con un paio di giorni d'anticipo la meta successiva, non abbiamo mai incontrato difficoltà a trovare quattro posti liberi. Questo almeno nel mese di agosto.
Dopo due viaggi nel nord Africa è arrivato il momento per puntare di nuovo verso est, di respirare l'odore dolce e pungente dell'oriente. Me ne sono resa conto quando ho cominciato a cercare voli in quella direzione, senza considerare minimamente il resto del mondo. Mi dico spesso che dovrei approfondire la conoscenza del centro - sud America, ma finora la mia esperienza da quelle parti si limita al Messico. Rimedierò un giorno, ma non oggi.
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Sukhothai si specchia nelle pozzanghere d'acqua di una pioggia appena caduta. Il nostro albergo è proprio sulla strada principale che collega la città nuova con in Parco Storico, con le rovine di quello che veniva definito il Regno della Felicità Nascente.
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Arriviamo ad Ayutthaya dopo appena un paio d'ore di minivan da Bangkok. L'autista ci lascia lungo uno stradone un po' lontano dal centro e là, neanche a dirlo, un paio di ragazzi con i loro tuk-tuk aspettano noi, i polli da spellare. Ormai ci siamo abituati a subire questa specie di estorsione tipica dell'arrivo nei posti nuovi; stiamo al gioco, contrattiamo un poco ma poi accettiamo sapendo di pagare comunque un prezzo spropositato, ma senza alternative non è che ci si possa fare molto.
A volte si fatica davvero per tornare a casa, non solo perché vittime della famigerata sindrome da rientro ma anche per la disorganizzazione dei trasporti pubblici italiani. Partiamo dall'inizio però. Il nostro viaggio in Thailandia con bambini è finito giovedì scorso, quando all'alba siamo saliti su un taxi in direzione aeroporto, quindi su un aereo della Finnair diretto a Helsinki.
Spogliatevi della razionalità del voler capire tutto a ogni costo e ancor di più del giudicare. Lasciate che questo viaggio vi mostri qualcosa di nuovo e scoprirete qualcosa di nuovo anche di voi stessi.
[Due settimane in India del sud]
Un viaggio "zaino in spalla" formato famiglia, alla scoperta delle isole Andamane e Nicobare. L'avventura della prima volta in India di un piccolo viaggiatore e delle paure, le ansie e infine le immense soddisfazioni di due genitori che hanno deciso di continuare a viaggiare.
Un viaggio "zaino in spalla", negazione del turismo organizzato, si trasforma in racconto-reportage su usi e costumi della democrazia più grande del mondo. Perché in viaggio, così come nella vita, l'importante non è la meta, ma il percorso fatto per raggiungerla.
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