Durante i nostri viaggi ci sono giornate facili, quelle in cui fai un po' il salto agli ostacoli e poi quelle perfette dove tutto va bene, azzecchi il tour, il driver, il clima, il giro, tutto insomma. Ecco, quella che vi sto per raccontare è una di queste.
Come organizzare un'escursione a Tana Toraja,
sull'isola di Sulawesi
Potete scegliere di visitare la zona in motorino, con un tour di gruppo oppure privatamente con una macchina con autista. Noi abbiamo scelto quest'ultima soluzione per avere maggiore libertà e qualche comodità in più dal momento che viaggiamo con due bambini.
A Rantepao ci sono tante agenzie che organizzano tour e per avere qualche indicazione per così dire, disinteressata, vi consiglio di rivolgervi all'ufficio turistico che si trova lungo la strada principale, di fronte alla grande Tongkonan adibita a uffici pubblici e drappeggiata dalla bandiera indonesiana.
Per comodità e anche perché altri ospiti ce ne hanno parlato bene, abbiamo deciso di affidarci al nostro albergo l'Hotel Pison per organizzare l'escursione. Nella hall stazionano alcune guide che ogni mattina partono per accompagnare gli ospiti da qualche parte; noi ci siamo rivolti alla raception per avere un driver, quindi abbiamo stabilito il percorso e l'indomani siamo partiti. Il costo per l'intera giornata è stato di 500.000 Rp e il nostro autista è stato il migliore che ci sia capitato in questo viaggio: disponibile e per niente frettoloso.
In tutta Rantepao ci sono decine di guide e driver che non vedono l'ora di portarvi a scoprire la zona e non importa assolutamente fissare con troppo anticipo o addirittura dall'Italia. Anzi, dal momento che la zona è vicina all'equatore, anche se luglio e agosto sono i periodi migliori per visitarla, spesso piove, come il giorno del nostro arrivo. Poter vedere le previsioni del tempo al momento e decidere se prenotare o meno un'escursione per l'indomani è una cosa di cui tenere conto vista la piovosità della regione.
Ma veniamo a noi e al sole che ci ha accompagnato per tutto il giorno alla scoperta di una terra stupenda.
Quali cimiteri visitare a Tana Toraja
Meglio fare una premessa: i cimiteri che visiterete in quanto turisti sono molto vecchi, dove ormai non viene sepolto più nessuno da decenni, infatti non vedrete salme imbalsamate ma soltanto le ossa rimaste. Il motivo principale è che, come spiego nel post sul culto dei morti dei Toraja, l'usanza vuole che le sepolture siano accompagnate dai beni terreni che possedeva il defunto: gioielli, bei vestiti, soldi, che i Toraja sostengono possano servire anche nell'aldilà. Questo ha portato a una serie di furti che, oltre il mal tolto, sono vere e proprie profanazioni ed è chiaro che nessuno vuole questo per i propri cari. Da qui la nascita di cimiteri nascosti tra le montagne della zona che potreste anche trovare ma che ovviamente richiedono un altro approccio al viaggio e più tempo a disposizione.
Per come la vedo io, pur essendo una sostenitrice delle esperienze più autentiche che si possono fare in un luogo, condivido e rispetto la scelta dei Toraja perciò mi sono accontentata di fare il giro classico, grata comunque del fatto che cose del genere non si vedono tutti i giorni. Nel post che seguirà vi racconterò la nostra escursione in autostop per vedere un villaggio di case Tongkonan fuori dai circuiti più turistici; i morti lasciamoli in pace, anche qui.
Tampangallo
Dopo aver attraversato strade che tagliano fra verdi risaie puntellate di contadini al lavoro, proseguiamo a piedi verso uno dei cimiteri più importanti della zona, che custodisce le tombe dei discendenti del mitico popolo dei Tamborolangiq, inventore di tutto ciò che caratterizza la zona, dalle caste ai riti funebri.
Le tombe sono incastrate all'interno di una grotta facile da esplorare; alcune con le relative statue Tau Tau che sembrano come affacciate ai balconi.
Proseguendo lungo il sentiero che si snoda tra le risaie, è possibile ammirare la tipiche Tongkonan, alcune delle quali in costruzione.
Kambira (baby grave)
I Toraja seppelliscono i bambini deceduti prima di aver messo i denti all'interno del tronco di un albero di linfa bianca perché ricorda il latte materno, in posizione eretta, con la testa verso la chioma e i piedi verso le radici. La buca viene poi sigillata con fibra di palma. In questo modo si crede che continuino a crescere insieme all'albero.
Kambira è un albero al centro di una piccola foresta di bambù dove sono sepolti 20 bambini, il più recente dei quali dovrebbe essere degli anni '60.
I funerali dei bambini si svolgono senza sacrifici animali.
Lemo
Lungo il tragitto che vi porterà a visitare uno dei cimiteri più belli della zona, spiccheranno non solo i tetti delle Tongkonan ma anche le chiome delle palme da cocco da cui si estrae il famoso tuak, vino di palma. Potete fermarvi presso qualche produttore per assaggiarlo e vedere le tecniche di estrazione.
Giunti a Lemo, vi troverete davanti a una parete rocciosa con scavate tombe e balconate da cui si affacciano i Tau Tau dagli occhi bianchi, le pupille nere e le braccia aperte, come se in procinto di applaudire. Non impressionatevi troppo nel notare come i fluidi corporei hanno macchiato le rocce colando.
Proseguirete poi il giro a piedi attraverso risaie, seguendo il sentiero che vi riporterà alla macchina.
Londa
E' forse il cimitero più turistico di tutti ma senz'altro anche il più suggestivo. Qui le tombe sono sia scavate nella roccia che all'interno di una grotta. Per accedervi occorre essere accompagnati da una guida locale (circa 50.000 Rp), solitamente un discendente degli antichi Tangdilinoq sepolti qui, che vi farà luce all'interno con una lampada a olio.
Le tombe non sono soltanto all'interno della grotta ma anche incastonate nella montagna - in alto come si vede nella foto che segue - dove ancora oggi vengono sepolti i più facoltosi non solo per rango sociale, ma anche per tenerli al riparo dai profanatori di cui vi ho parlato nella premessa.
Le tombe sono davvero tante, dalle più ammassate a quelle ormai aperte, fino alla tomba di due amanti che chiamano Romeo e Giulietta per il loro triste destino. Tutto intorno sono disseminate offerte ai defunti che vanno dai cibi, alle bottiglie di vino, alle sigarette.
Ke'te Kesu
Questo è il primo vero e proprio villaggio di case Tongkonan che abbiamo visitato durante l'escursione. Sicuramente molto bello, con tante case e tanti magazzini di riso, offre la possibilità di scattare fotografie con alle spalle il corridoio di case tipiche e di fronte quelle adibite a locali di servizio.
Le più complete hanno davanti le corna di bufalo che indicano il rango della famiglia e in alcune è possibile entrare per vedere come sono organizzati gli spazi interni.
Lungo il costone della montagna dietro il villaggio, una scalinata potrà condurvi ad alcune tombe molto vecchie e molto malandate, alcune delle quali incastrate nella montagna.
In tutti questi siti si paga un ingresso di circa 20.000 Rp a testa; i bambini entrano gratis.